Garante Privacy

Garante Privacy: e-fattura ok, ma niente banca dati

Qualche mese fa, il Garante Privacy avvertiva su alcune criticità nella procedura da seguire per la Fatturazione Elettronica; questo procedimento sembrava richiedere molte informazioni in più rispetto a quelle necessarie per gli scopi della Legge di Bilancio.
Cosa è successo in questo lasso di tempo?

Il Garante Privacy ha preso una decisione: l’Agenzia delle entrate non potrà fare una banca dati delle fatture; sarà autorizzata ad archiviare solamente i dati fiscali necessari ai controlli automatizzati. In aggiunta a questo, non ci sarà l’obbligo di e-fattura per le prestazioni sanitarie.

COME SI È GIUNTI A QUESTO PUNTO?

Il Garante per la protezione dei dati personali, dopo aver visto le modifiche apportate al programma originario, ha stabilito che ci fossero i presupposti necessari all’avviamento della Fatturazione Elettronica (puoi leggere l’articolo qui).
Ricordiamo che il mese scorso era stato costituito un tavolo tecnico per cercare di risolvere le criticità trovate; nella sua forma originaria, questo provvedimento presentava aspetti incompatibili con la protezione dei dati personali.

Inizialmente il piano prevedeva che le fatture venissero archiviate integralmente, compresi i dati non rilevanti per i fini fiscali (per esempio le abitudini d’acquisto o la regolarità dei pagamenti).
La nuova versione del sistema di Fatturazione Elettronica prevede, invece, che l’Agenzia delle entrate memorizzi solo i dati necessari ai controlli previsti (come le incongruenze tra dati dichiarati e quelli presenti in fattura).

Dopo il primo periodo di transizione al nuovo piano di fatturazione elettronica, il contribuente potrà richiedere di visionare i nuovi sistemi di consultazione rilasciati dopo il primo semestre dell’anno.

E ORA?

Il Garante ha istituito un avvertimento in merito al rischio di usi improprio dei dati personali; ha messo in guardia tutti gli interessati che esistono clausole contrattuali predisposte da alcune società che possono violare il Regolamento, esponendo così alle sanzioni.

All’Agenzia delle entrate è richiesto uno sforzo aggiuntivo per rinforzare la cifratura dei dati, per minimizzare la quantità di dati da raccogliere e rispettare le norme imposte dal regolamento.

Verso la prima metà di Aprile 2019 la normativa sulla protezione dei dati prevede una nuova valutazione d’impatto.

 

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Fonte dei contenuti: FederPrivacy.org