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Nuovo ransomware all’orizzonte: Borontok

Curiosi di conoscere la nuova minaccia che blocca alcuni siti web? Si chiama Borontok: è un ransomware che infetta i server Linux e Windows che chiede un riscatto considerevole per sbloccarli.
Ecco qualche consiglio per riconoscerlo e difendersi, o almeno provarci.

Il nuovo arrivato nel panorama delle minacce informatiche è il ransomware chiamato Borontok: al momento sono ancora poche le informazioni a disposizione su questa minaccia; bene evidente, invece, è il suo modo di colpire: cripta il sito web della vittima e chiede un riscatto in bitcoin.
Un’altra caratteristica interessante è quella di prendere di mira i server Linux e i computer che utilizzano i sistemi operativi di Windows.

Dalle informazioni a disposizione, all’utente che resta vittima di questo cyber attacco, viene chiesto un ID (probabilmente indicato dal ransomware stesso). Per cercare di sbloccare il sito è necessario cliccare sul pulsante indicato per passare alla pagina di pagamento.
Su questa pagina si trova addirittura un contatto per contattare i cyber criminali e tentare di contrattare l’importo del riscatto.

QUALCHE CONSIGLIO PER PROTEGGERSI

Vista la scarsità di informazioni tecniche a disposizione, non è facile stilare una lista di mosse da mettere in pratica per difendersi dal ransomware Borontok.
Il consiglio è sempre quello di istruire gli utenti a prendere poche e semplici precauzioni per cercare di mantenere lontane le minacce, per esempio:
– utilizzare con cognizione di causa i permessi di amministratore nel caso vengano assegnati;
– fare attenzione ai programmi che installiamo: capire la loro provenienza e verificare la firma di provenienza del file;
– aggiornare costantemente il sistema operativo Linux.

Questi erano solo alcuni dei consigli specifici per la minaccia del ransomware Borontok, ma ognuno di noi dovrebbe ricordarsi sempre di mettere in pratica le solite buone e vecchie abitudini in fatto di prevenzione dei cyber attacchi.

 

RICORDA CHE NON SEMPRE L’ANTIVIRUS BLOCCA QUESTI ATTACCHI…
SERVE UN ANTI RANSOMWARE!

 

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Fonte dei contenuti: Cybersecurity360.it