PRIVACY

Privacy: quanto valgono i tuoi dati?

Quanti di noi hanno condiviso online le proprie informazioni online? Di sicuro in molti. Comunicare dati personali ormai è parte integrante della vita quotidiana di tutti noi, ma nessuno pensa alla fino in fondo alla propria privacy online.

Poter fare acquisti online o comunicare via Internet facilita senza ombra di dubbio la nostra vita; esiste però la possibilità di mettere “in pericolo” i nostri dati.
Le conseguenze che ne potrebbero derivare non sembrano destare la preoccupazione della maggioranza degli utenti, mentre quelli che riconoscono l’importanza di questo rischio non sanno come gestirlo in modo efficace.

QUALCHE ASPETTO IMPORTANTE

Kaspersky Lab ha condotto un un’intervista a migliaia di consumatori provenienti da diversi paesi, in merito alle abitudini e aspettative sulla privacy dei loro dati. I risultati hanno evidenziato diversi aspetti interessanti:

  • I cybercriminali sono ritenuti la minaccia più grande alla privacy online, seguiti dai governi e da Internet in generale;
  • Oltre la metà degli utenti pensa che su Internet la privacy totale delle informazioni personali non possa esistere;
  • Quasi il 50% dei partecipanti ha avuto accesso a dati sensibili accedendo ad account online senza aver dato il consenso;
  • Solo il 62% degli utenti protegge i propri dispositivi con una password;
  • Nonostante questo clima di preoccupazione che cresce man mano, molti intervistati sacrificherebbe la propria privacy online in cambio di qualcosa (dai soldi a vantaggi di ogni genere).
CONSIGLI D’USO

Poter avere la propria privacy online dovrebbe essere facile da ottenere e accessibile per tutti gli utenti; ci sono piccoli accorgimenti che ognuno di noi può mettere in pratica per cercare di proteggere le proprie informazioni.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo, ma la regola d’oro è non condividere le password degli account con altre persone e non utilizzare la stessa per diversi profili: i cybercriminali potrebbero individuarle più facilmente. Anche i dati personali, se condivisi con terze parti, sono a rischio.
Un suggerimento è quello di riflettere bene sui contenuti che condividete sulle pagine dei social network: rendere pubbliche specifiche informazioni potrebbe avere conseguenze sulla vostra privacy online.

IL VALORE DEI DATI

Ad un anno dall’entrata in vigore del GDPR, il Regolamento Europeo sulla Protezione dei dati sensibili che mirava a salvaguardare la privacy dei dati dei cittadini, possiamo fare qualche considerazione. L’obiettivo era quello di dare al cittadino una maggiore garanzia di avere il controllo dei propri dati sensibili, sfruttati finora dai colossi di Internet.

Tra informative poco chiare, lunghe e complicate, ad oggi non sono poi così tanti gli effettivi giovamenti che possono avere gli utenti. Un esempio tra tutti è il cosiddetto consenso che dovrebbe essere dato dall’utente stesso in modo consapevole ed esplicito; la realtà è spesso ben diversa: spesso viene ottenuto tramite l’utilizzo poco trasparente di app o social network.

I dati degli utenti possono essere considerati il nuovo petrolio: sono una fonte di informazione inestimabile per le aziende, che li utilizzano spesso a discapito della privacy dell’individuo su Internet.
Ad oggi, arrivano proposte per offrire all’utente la possibilità di monetizzare i dati: loro danno il consenso all’uso delle informazioni che li riguardano in cambio di un guadagno economico.

 

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Fonte dei contenuti: Kaspersky.it